ROMANTICISMO
Romanticismo (letteratura) Movimento letterario affermatosi in Europa tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. In contrapposizione al razionalismo illuminista, rivalut� l'immaginazione e la libert� creativa dell'individuo. Entrato in uso alla met� del Seicento, il termine inglese romantic indicava narrazioni di contenuto particolarmente fantasioso, affine a quello dei romanzi cavallereschi medievali; in una accezione pi� ampia, e con valore spesso anche dispregiativo, indicava temi e argomenti strani, assurdi o comunque fuori del comune, ma anche paesaggi naturali inconsueti e pittoreschi tali da colpire le emozioni e i sentimenti dello spettatore. Fu poi Jean-Jacques Rousseau a definire "romantico" uno stato d'animo incline alla meditazione e alla malinconia.
Le origini tedesche
L'inizio del romanticismo si fa generalmente coincidere con la pubblicazione della rivista "Athen�um" (1797), fondata a Jena dai fratelli
August Wilhelm e Friedrich Schlegel, che enunci� le linee programmatiche del nuovo movimento. Particolarmente influenzato dal pensiero del filosofo Johann Gottfried Herder, il romanticismo tedesco individuava nel Medioevo il momento di formazione della coscienza nazionale germanica, le cui origini dovevano essere quindi valorizzate da una letteratura non pi� assoggettata alla tradizione classica. Il ritorno alle fonti originarie della cultura tedesca fu anche uno degli obiettivi del movimento Sturm und Drang. Lo stato d'animo degli scrittori romantici pu� essere esemplificato dal protagonista del romanzo epistolare I dolori del giovane Werther (1774) di Goethe, dove all'esaltazione del sentimento amoroso si accompagna il senso di solitudine di Werther, che non potendo adattarsi alla mediocrit� del vivere, compie con il suicidio un gesto estremo di rivendicazione della propria libert�.Il romanticismo in Inghilterra e in Francia
ll manifesto del romanticismo inglese � la Prefazione alla seconda edizione delle Ballate liriche (1800) dei poeti William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge: vi si afferma che la vera poesia nasce dal sentimento e dall'immaginazione, quando la tensione espressiva non viene imbrigliata dalla fredda perfezione formale. Nella letteratura francese analoga funzione di manifesto programmatico ebbe un'altra Prefazione, quella di Victor Hugo al proprio dramma Cromwell (1827): vi sono esposte le ragioni della scelta di un protagonista cos� diverso dai modelli della tradizione classica, contraddistinto dalla presenza di difetti e qualit� riscontrabili anche nell'"uomo comune", anche se gi� in precedenza Rousseau aveva evidenziato nel processo di "umanizzazione" dell'eroe una caratteristica delle moderne tipologie del personaggio letteraria. Hugo ebbe comunque il merito di contestare e rifiutare uno dei canoni ritenuti fino ad allora fondamentali dell'arte drammatica, quello delle tre unit�, di tempo, di luogo e di azione, la cui formulazione veniva tradizionalmente attribuita alle teorie poetiche di Aristotele.
Il romanticismo in Italia
Dalla Germania e dalla Francia i grandi temi romantici circolarono in tutta Europa, costituendo un punto di riferimento essenziale per gran parte della produzione letteraria del XIX secolo. In Italia, i primi segni di sensibilit� romantica emersero gi� in
Vittorio Alfieri e Ugo Foscolo. Si assume per� come anno di nascita del romanticismo il 1816, anno di pubblicazione sulla rivista milanese "Biblioteca italiana" dell'articolo intitolato Sulla maniera e l'utilit� delle traduzioni scritto da Madame de Sta�l. Criticando "gli eruditi che vanno continuamente razzolando le antiche ceneri", la scrittrice francese sollecit� gli italiani a cogliere i fermenti innovativi presenti nelle letterature delle altre nazioni europee. L'articolo innesc� un acceso dibattito culturale che vide schierati su posizioni conservatrici autori come Vincenzo Monti e Pietro Giordani, mentre i giovani romantici, tra i quali Silvio Pellico, Ludovico Di Breme, Pietro Borsieri e Giovanni Berchet, si riunirono intorno alla rivista "Il Conciliatore", mostrandosi aperti ai nuovi stimoli culturali, soprattutto ai temi patriottici. Fu Berchet, con La lettera semiseria di Grisostomo (1816), a indicare come nuovo percorso compositivo la poesia popolare in contrapposizione a quella classica e mitologica, definendo quest'ultima come "poesia dei morti".Il rifiuto della mitologia � uno dei temi centrali della Lettera sul romanticismo (1823) di
Alessandro Manzoni, per il quale la letteratura deve avere come soggetto il "vero", frutto di una sintesi tra valori morali, veridicit� storica e accuratezza espressiva. A questi stessi principi, che sono alla base della concezione manzoniana del romanzo storico, si ispir� la composizione dei Promessi sposi (1827, 1840-1842), una delle opere fondamentali del romanticismo italiano. Su un altro versante si colloc� la ricerca espressiva di Giacomo Leopardi, che produsse risultati di straordinario rilievo nella lirica europea, mentre autori come Carlo Porta, Giuseppe Gioacchino Belli, Giuseppe Giusti, Ippolito Nievo si fecero interpreti di un romanticismo dai toni prevalentemente realistici. A un cosiddetto "secondo romanticismo", caratterizzato da un sentimentalismo dai toni esasperatamente languidi e sospirosi, appartengono invece poeti come Giovanni Prati e Aleardo Aleardi.I principi romantici
Romanticismo e rivoluzione
Il romanticismo si fece sostenitore anche di ideali civili, primo fra tutti la libert� dei popoli dall'oppressione politica in nome del diritto di ogni individuo al riconoscimento della propria dignit�. Nel
Guglielmo Tell (1804) di Friedrich Schiller, cui si ispir� l'omonima opera (1829) di Rossini, il leggendario eroe svizzero incarna il simbolo della rivolta contro il tiranno e la dominazione straniera. Poeti come George Byron e Percy Bysshe Shelley incarnarono nella loro stessa vita, oltre che nell'opera, gli ideali romantici della lotta per la libert�, combattendo in Italia e in Grecia. Il russo Aleksandr Pukin, che scrisse poesie di aperta intonazione rivoluzionaria, come l'ode Alla libert� (1817), fu per questo perseguitato dal regime zarista.Il sentimento della natura
Secondo la concezione illuministica la natura era regolata da un complesso di leggi e fenomeni che l'uomo poteva comprendere grazie all'uso della ragione. In campo
estetico venivano quindi ignorati tutti gli aspetti del reale che aprivano spiragli su dimensioni ancora sconosciute e che, sfuggendo agli schemi razionali, per questo venivano ritenute inquietanti. Nell'estetica neoclassica di Johann Joachim Winckelmann il bello si trova nella "nobile semplicit�" e nella "quieta grandezza", esso � "come la profondit� del mare che resta sempre immobile per quanto agitata sia la superficie". Per i romantici, invece, la natura � il luogo in cui l'anima pu� dare sfogo alla propria malinconia e i fenomeni pi� interessanti sono proprio quelli che esulano dalla norma, mettendo l'individuo in contatto con una dimensione superiore, che non pu� essere percepita con l'aiuto della ragione ma solo abbandonandosi ai sensi e alla fantasia. Il "bello" coincide allora col "sublime", sia esso un paesaggio sconvolto dalla furia degli elementi (si pensi alla situazione descritta da Leopardi nell'Ultimo canto di Saffo) o l'uomo perseguitato da una sorte ineluttabile (come nel caso di Ulisse "bello di fama e di sventura" nel sonetto A Zacinto di Foscolo).Il fascino dell'esotico
La ricerca di nuove esperienze interiori si tradusse spesso in un'apertura verso nuovi orizzonti spaziali e temporali. Ci si rivolgeva con grande interesse a culture ancora sconosciute, o si rileggevano in una nuova ottica testimonianze ed espressioni di civilt� ormai scomparse. L'interesse per la poesia popolare aveva gi� in precedenza dato i suoi frutti nella poesia
ossianica, che evocava atmosfere altomedievali, mentre ad affascinanti sfondi orientali si era richiamato Samuel Taylor Coleridge in Kubla Khan (1816). La nostalgia per il Medioevo si fuse con la malinconica consapevolezza dell'impossibilit� di recuperare un passato ormai perduto per sempre; fra gli scenari preferiti dai narratori romantici ci furono allora castelli in rovina e abazie diroccate, sfondi ideali per ambientare storie dense di elementi misteriosi e soprannaturali come quelle dei romanzi gotici di Matthew Gregory Lewis e di Horace Walpole, autore del celebre Castello d'Otranto (1764).Il tema del "doppio"
L'interesse per il soprannaturale caratterizz� in particolar modo la letteratura romantica inglese e tedesca. Esso fu acuito da un lato dalla disillusione nei confronti del razionalismo settecentesco, dall'altro dalla riscoperta del patrimonio folclorico della
fiaba popolare, dovuta in primo luogo ai fratelli Grimm e Hans Christian Andersen. Uno dei motivi ricorrenti nel genere fiabesco, e che ebbe molto seguito in letteratura, fu quello del Doppelg�nger, ossia del "doppio" o dell'"altro che � in noi". Soprattutto gli scrittori tedeschi furono affascinati da questa nuova possibilit� di indagine sulla propria identit�, di uno scavo nella coscienza di un Io pi� profondo. Il poeta Heinrich Heine vi dedic� una lirica, intitolata proprio Il doppio (1827); lo stesso tema compare nel racconto Gli elisir del diavolo (1816) di E.T.A. Hoffmann e nel romanzo breve La straordinaria storia di Peter Schlemihl (1814) di Adalbert von Chamisso, la vicenda di un uomo che vende la propria ombra al diavolo. Nella seconda met� dell'Ottocento il motivo del doppio ricompare nel romanzo di F�dor Dostoevskij Il sosia (1846), la descrizione di uno stato di alienazione di cui � vittima un modesto impiegato.Evoluzione del romanticismo
Nella seconda met� dell'Ottocento alcune delle tendenze tipiche del romanticismo divennero particolarmente accentuate, come nel caso della poesia sentimentale che talvolta divenne un facile pretesto per evadere in una visione trasognata e illusoria di mondi irreali. Dalla reazione a certe esasperazioni romantiche derivarono movimenti come la
scapigliatura, il parnassianesimo, il realismo e il naturalismo.Per ulteriori approfondimenti, si vedano le voci specifiche comprese nella trattazione delle letterature nazionali: ad esempio,
Letteratura italiana, Letteratura tedesca.